Documentazione

Seguire la storia attraverso il discorso cinematografico significa seguire emozioni, immagini e sentimenti che si sono depositati nello spazio simbolico di un popolo. Il cinema ha saputo anche inventare la storia o ci ha fatto immaginare come essa poteva essere accaduta.

Nel quadro del nostro progetto, abbiamo intuito che le difficoltà proprie della nostra storia nazionale poteva rappresentare un ottimo punto di partenza per il cammino che volevamo compiere sulla storia europea.

Non ci è sembrato che ci fossero in giro film importanti sulla storia europea e su quello che chiameremmo spirito europeo. Questa carenza ci è apparsa significativa e utile. Guardando, infatti, alla nostra storia nazionale abbiamo potuto far tesoro di una tradizione che si basava su di un vuoto e non su di un pieno. 

L’Italia è una repubblica giovane (1946); l’Italia è un paese che si è unificato solo nel 1860; l’Italia ha portato la sua capitale a Roma nel 1870; l’Italia ha completato i propri confini nazionali solo alla fine del secondo conflitto mondiale.

L’Italia è nata prima nei libri di letteratura e di storia dell’arte e poi in politica; L’Italia si è andata costruendo su di un’aspirazione che è stata prima un’istanza culturale e solo successivamente un’idea politica.

La penisola italiana è stata divisa per secoli in piccole entità geo-politiche (comuni, signorie, stati regionali, stati, ducati, e l’ovvia presenza dello Stato della Chiesa).

La penisola italiana è stata per secoli divisa in aree che avevano un propria lingua, moneta, sistema di pesi e misure e così via.

La penisola italiana è stata, in alcune sue aree, sotto il dominio straniero: francesi, spagnoli, austriaci.

Il Risorgimento italiano è quindi un movimento di liberazione e un movimento di unificazione.

La storia italiana è sempre stata legata al mito perduto della grandezza romana elaborato in smania si supremazia (tipico del fascismo) e al mito della grande cultura umanistico-rinascimentale: insomma quasi un valore perduto.

La storia italiana è sempre stata ovviamente condizionata dalla presenza della chiesa e dalle vicende relative alla città di Roma.

Infine punti utili per la scuola:

L’Italia ha avuto sempre una “questione della lingua”;

L’Italia ha affrontato la frammentazione linguistica attraverso la scuola e la televisione, e il cinema infine

(Brevissimi cenni, lo studio sarebbe molto più lungo e complesso)

La Prima guerra mondiale è la prima guerra ad essere una guerra mondiale ( la ripetizione è necessaria ad evitare che non sia chiara l’importanza del fenomeno).

La prima guerra mondiale è la prima guerra che l’Italia unita combatte con un suo esercito nazionale e con soldati che provengono dalle varie aree del paese e che sono abituati a parlare il loro dialetto.

La prima guerra mondiale è anche stata definita come la “quarta guerra d’indipendenza”.

La prima guerra mondiale è definita la “grande guerra”.

Date queste premesse e nell’ambito dello spirito del progetto EuHiMo si è avviata un’analisi di opere cinematografiche che possano aiutare gli studenti a: avere familiarità con il linguaggio cinematografico; percepire il rapporto fra Storia e storie in maniera diretta e immediata; comprendere la dialettica fra entusiasmo per la guerra e consapevolezza della sua violenza; riflettere sulle caratteristiche della storia nazionale e del “carattere della nazione”.

Sulla scorta degli elementi anche acquisiti nell’incontro con il critico cinematografico Alberto Crespi, si è scelto il film “La Grande Guerra” di Mario Monicelli come punto di avvio del nostro lavoro.

Metodologia e strumentazione

  • Abbiamo individuato un gruppo di alunni che frequentano ora la classe terza – tale gruppo, si precisa, è stato scelto per adesso per la sola attività interna al progetto – e che non hanno quindi una conoscenza piena e diretta della Prima Guerra Mondiale;
  • Abbiamo fatto vedere loro il film “La grande guerra” senza fornire altre informazioni e li abbiamo invitati a compilare una scheda di utilizzo;
  • Abbiamo svolto 4 ore di lezione sulle cause, gli eventi, e le conseguenze della Prima Guerra Mondiale;
  • Abbiamo rivisto il film
  • Abbiamo analizzato l’esperienza.

SCHEDA PRESENTAZIONE SINTETICA FILM

Film: La grande guerra

Regia: Mario Monicelli

Anno: 1959

Interpreti principali: Alberto Sordi, Vittorio Gassman

1916: Oreste Jacovacci, romano, e Giovanni Busacca, milanese, sono due scansafatiche furbastri e vigliacchetti. Dopo aver cercato invano di imboscarsi si trovano arruolati e al fronte. Da quel momento vivono tutte le disgrazie di una guerra: il cibo pessimo, le marce forzate, il freddo, la paura, qualche piccola distrazione militare, persino un'avventura con una prostituta (la vive il "milanese" Gassman). In una cosa i due sono sempre in prima fila: nell'evitare le grane, piccole o grandi che siano.

Riescono a farla franca tutte le volte, ma una notte si trovano per caso in una cascina che viene presa dai nemici.

Cercano di scappare travestendosi da austriaci, vengono catturati e proprio in virtù del travestimento potrebbero essere fucilati. Il colonnello nemico promette che li salverà se riveleranno l'ubicazione di un certo ponte di barche sul Piave.

I due conoscono l'informazione delicatissima e decidono, per salvarsi, di parlare. Ma il colonnello dice la frase sbagliata e provoca nei due un incredibile rigurgito di orgoglio. È Gassman il primo a reagire, con la famosa battuta, al colonnello: "... visto che parli così, mì a tì te disi propri un bel nient, faccia di merda...". E muoiono da eroi, fucilati.

Film importante ed esclusivo, irresistibile per quasi tutti gli aspetti: l'interpretazione di tutti gli attori, la ricerca iconografica, la verità degli episodi e l'attendibilità storica.

La sceneggiatura di Age, Scarpelli e dello stesso Monicelli presenta spesso toni comici - Gassman assomiglia molto a quello dei Soliti ignoti - e privilegia la bravura di tutti i caratteristi, anche non attori, come il pugile Tiberio Mitri e il cantante Nicola Arigliano.

L'artificio, certamente commerciale, di contrapporre a una situazione divertente una drammatica, si è tradotto, alla resa dei conti, in un arricchimento, anche rispetto ai toni dei grandi film italiani della stagione del neorealismo, capolavori sì, ma spesso cupi e monocordi.

 

“La grande guerra” è uno dei film che hanno svelato un volto diverso della prima guerra mondiale. Gli episodi di Caporetto e la resistenza sul Piave appartengono al mito della guerra vinta dagli italiani. Il film di Monicelli mostra la guerra dal punto di vista di tanti piccoli figli di un paese in parte non ancora davvero unito e solidale.

L’uso dei diversi dialetti che il regista fa proprio nella narrazione serve anche ad evidenziare il cammino di una nazione che non ha ancora raggiunto una precisa fisionomia. La stagione fascista ha esaltato inevitabilmente la guerra come insieme di atti eroici di un popolo che prende in mano il proprio destino.

Risultati raccolti utili al lavoro comune:

  • Riconoscimento del noto: aneddoti, espressioni, parole e contesti che appartengono alle diverse tradizioni familiari, alla storia regionale, alla storia nazionale;
  • Riflessione sui personaggi: gli alunni sanno distinguere con grande acume le caratteristiche dei diversi personaggi e ne riconoscono anche il valore esemplare rispetto a quelli che possiamo definire “caratteri nazionali”;
  • Capacità di ritrovare gli eventi storici anche partendo da piccoli frammenti, rimandi o suggestioni;
  • Competenza nell’analisi dell’immagine e nella scansione chiara delle sequenze e degli eventi.

Brevissimo finale

Abbiamo vissuto un’esperienza positiva e creativa;

abbiamo potuto riflettere sulla storia del nostro paese;

abbiamo condiviso con gli studenti linguaggi, emozioni e annotazioni;

abbiamo iniziato a costruire un gruppo che ama il linguaggio delle immagini e sa fare squadra, suddividere compiti e responsabilità;

abbiamo gettato le basi per passare dalla nostra storia nazionale alla descrizione di uno spirito europeo coinvolgente per i nostri studenti.

Agreement
EHM Video Contest Regulation
Allegati

STUDENTS' QUESTIONNAIRE, April 2021.pdf

TEACHERS' QUESTIONNAIRE, April 2021.pdf